Care mamme e cari papà, certamente avete sentito parlare dell’olio di palma in particolar modo in questo ultimo periodo dove i maggiori produttori di alimenti industriali hanno iniziato a scrivere sulle confezioni e in bella vista “senza olio di palma”… Ma davvero fa male? E fino ad ora che ho mangiato? Che ho dato ai miei figli?
Facciamo chiarezza insieme:
- Perché se ne parla solo adesso? Diciamo che tutto è partito da una normativa europea che ha imposto ai produttori di specificare in modo chiaro ed inequivocabile gli ingredienti presenti nei prodotti quindi, nel nostro caso, la dicitura “storica” <<olii o grassi vegetali>> è scomparsa facendo posto al vero nome e cognome di questi grassi… ed è spuntato l’olio di palma!
- Ma che roba è? iniziamo col dire che l’olio di palma, estratto dall’omonimo arbusto si divide in 3 tipi: olio di palma grezzo, olio di palmisto, olio di palma raffinato;
- l’olio di palma grezzo si ricava dai frutti ed è ricco di antiossidanti e vitamina E,
- l’olio di palmisto viene invece ricavato dai semi della pianta ed ha consistenza e colore tipo burro,
- l’olio di palma raffinato (o bifrazionato) è un olio a cui, purtroppo, per trasformarlo in forma liquida viene trattato al punto tale che perde tutti gli antiossidanti presenti nella forma grezza e quindi tutta la parte benefica a favore, purtroppo dei soli acidi grassi saturi.
- Perché è così diffuso? Molto semplice: è meno delicato quindi si presta molto bene al trasporto senza irrancidire, alta resistenza alla temperatura ed al sole, raggiunge molto lentamente il “punto di fumo” e quindi si presta bene alle cotture ad alte temperature come fritture, ecc. è incolore, insapore e COSTA DAVVERO POCO!
- Fa bene? Fa male? Se venisse lasciato allo stato “grezzo”, per assurdo, farebbe addirittura bene vista la grande presenza di antiossidanti, purtroppo quello che usa l’industria alimentare è quello raffinato! L’olio di palma raffinato (o bifrazionato) quindi mantiene solo grassi saturi ovvero quelli che si depositano nelle arterie e aumentano il livello di colesterolo “cattivo” nel sangue, inoltre recenti studi dell’Autorità Europea sulla sicurezza alimentare dicono che durante la raffinazione vengono prodotte delle sostanze e cancerogene e potenzialmente tossiche per l’organismo; inoltre la sempre più crescente richiesta dei produttori mondiali ha costretto molti paesi produttori a distruggere molte coltivazioni a favore delle piantagioni di palme da olio.
Quindi? In conclusione? In parole povere? Per dirla in breve piccole quantità potrebbero non essere nocive ma visto che si trova praticamente dappertutto sia nei dolci che nei salati, nelle creme, ecc. allora il livello di assunzione salirebbe paurosamente e questo a noi non piace! è bene quindi leggere le etichette dei prodotti che acquistiamo e che soprattutto facciamo mangiare ai nostri piccoli!
Finalmente ho trovato un po’ di chiarezza sull’olio di palma!
Un abbraccio!
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