neonati abbandonatiOggi ho letto una notizia che mi ha lasciato tanta tristezza nell’anima. Purtroppo ogni tanto ne sentiamo una riguardo i neonati abbandonati. Ed infatti proprio in un paese a pochi chilometri da qui è stata ritrovata una neonata di pochi giorni abbandonata per strada su di una bancarella di un fruttivendolo. La piccola Maria Sole, questo è il nome che le è stato dato in clinica, per fortuna è stata ritrovata e soccorsa in tempo ed ora sta bene.

Come mamma subito ho pensato a quante donne lottano ogni giorno per avere un bambino, e poi al mondo ci sono donne, mamme, costrette ad abbandonare il loro piccolo appena nato. Questo è il mondo, è vero, questa è la vita ma come si può arrivare a tutto ciò?!? Assolutamente non mi sento di giudicare questa donna anzi…

Solitudine, povertà, maltrattamento, violenza, paura, disagio psichico, fragilità… le cause che spingono una mamma ad un tale gesto possono essere tante… e sono sconosciute. Diverse indagini confermano  che in alcuni casi si tratta di donne straniere, ma la maggior parte sono mamme italiane, giovani, senza lavoro e sole che nel disagio non hanno avuto il “coraggio” o la volontà di rivolgersi ai servizi sociali della propria città, in cerca di aiuto. Forse molte donne non sono informate riguardo ai servizi sociali e, messe alle strette nel disagio assoluto, fanno gesti simili.

E nel 2016 ritroviamo ancora tristi notizie di neonati abbandonati! In un mondo super “social”, dove davvero basta un click ed arrivi a conoscere e sapere tutto ciò che ti interessa, si potrebbe puntare maggiormente a diffondere informazioni su come evitare di rileggere notizie come queste. I comuni di ormai tutte le città italiane offrono servizi sociali e addirittura alcune regioni, attraverso campagne informative hanno promosso e potenziato i servizi a favore delle donne in difficoltà. Allora perché esistono ancora donne che ignorano il proprio diritto di poter partorire in anonimato e soprattutto in sicurezza per se e per il proprio bambino in una struttura ospedaliera??? Probabilmente le informazioni che circolano sull’argomento non sono abbastanza e allora perché non informare maggiormente senza dare nulla per scontato!

Esiste una legge in Italia, che permette il parto in anonimato, proprio per prevenire il fenomeno dei neonati abbandonati. Per chi vuole partorire in anonimato, gli ospedali, al momento del parto si impegnano a garantire la massima riservatezza, senza giudizi e intervenendo in maniera  qualificata ed efficace affinché, anche dopo la dimissione, il parto resti in anonimato. La legge, inoltre, consente alla madre di non riconoscere il bambino e lasciarlo nell’Ospedale dove è nato affinché sia garantita l’assistenza e anche la sua tutela giuridica.

Insomma, senza entrare nel dettaglio della storia della mamma di Maria Sole e nei motivi che l’hanno spinta ad abbandonare in quel modo la propria bambina dopo averla partorito, immagino sia stato comunque un gesto per dare alla piccola la possibilità di vivere un futuro migliore rispetto a quello che avrebbe potuto darle lei, altrimenti è brutto dirlo, ma se ne sarebbe disfatta in altro modo. Un gesto sicuramente incosciente, visto il rischio che comunque ha corso la bambina  se non fosse stata trovata in tempo. Se il desiderio di una madre quindi, è quello di voler comunque assicurare un futuro al proprio piccolo, non vedo il motivo per cui non possa fare ricorso alle strutture attrezzate ed organizzate per il parto anonimo e farlo in sicurezza per se e per il proprio bambino. E’ un problema di informazione? Di non conoscenza della legge e dei propri diritti??? Allora se non se ne parla in TV o sui media tradizionali, facciamolo noi. Passiamo parola ed evitiamo il prossimo abbandono.

 

Info sull'autore

Teresa
Teresa
Sono mamma, blogger per passione, laureata in terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, da sempre nel settore della prevenzione e riabilitazione, svolgo il mio lavoro presso studi privati e centri di riabilitazione; collaboro con ludoteche per la presentazione di progetti educativi e ludici in età evolutiva

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