L’ autonomia del bambino nell’igiene personale fa parte di un altro dei tanti traguardi da raggiungere per diventare dei bimbi indipendenti. A partire dai due anni noi genitori possiamo già iniziare a rendere partecipe il nostro bambino delle pratiche inerenti alla propria igiene e alla vita quotidiana. Educare il nostro bambino all’igiene personale fin dall’infanzia è una buona abitudine poi per quando sarà grande. E logicamente dov’è che il bambino apprende le buone abitudini? Le apprende a casa, è l’ambiente familiare, sono i genitori il punto di partenza per insegnare al bambino le diverse autonomie. Il bambino ha una predisposizione innata verso l’indipendenza e il compito dei genitori è quello di facilitare e stimolare tale impulso lasciandolo libero di sperimentare e fare esperienza.
Nei primi due anni di vita il percorso di crescita del bambino è caratterizzato da un naturale e graduale sviluppo verso l’autonomia e l’indipendenza. Pur dipendendo ancora dalla figura genitoriale, nei primi anni di vita il bambino sviluppa diverse autonomie, la prima tra tutte è il raggiungimento della deambulazione autonoma, un’ altra delle conquiste principali verso l’indipendenza è il controllo degli sfinteri che il bambino raggiunge solitamente mai prima dei 18-24 mesi. Con il passare del tempo il bambino apprenderà sempre più nuove autonomie che gli permetteranno di essere sempre più indipendente, come ad esempio mangiare da solo, lavarsi e vestirsi da solo, etc
Non dipendere in tutto dalla figura adulta per il bambino è importante e lo prepara meglio ad affrontare anche nuovi ambienti sociali, difatti con l’ingresso alla scuola dell’infanzia il bambino deve avere un minimo di autonomia soprattutto se si tratta della scuola statale, che pur prendendo i bambini come anticipatari, (cioè a due anni e mezzo come mia figlia) prevedono che il bambino abbia già acquisito il controllo degli sfinteri, e quindi un’autonomia nell’uso del bagno, e che sappia mangiare in modo autonomo. A scuola di mia figlia infatti le maestre si lamentano molto dei bambini (anche di età più grande) che non sanno andare al bagno da soli ed hanno un continuo bisogno di aiuto da parte dell’adulto nell’abbassarsi ed alzarsi pantaloni e slip. E’ vero che anche la scuola debba aiutare il bambino nel processo di autonomia ma il lavoro va svolto a pari passo con i genitori, anche perchè la maggior parte del tempo i bimbi la trascorrono a casa.
Educare il bambino all’igiene personale non richiede molto, solo tanta pazienza e volontà da parte dei genitori. E’ vero che spesso noi mamme tendiamo a fare tutto noi poichè non c’è mai tempo, andiamo di fretta, non vogliamo che si sporchi ma è dall’esperienza e attraverso la routine quotidiana che il bambino apprende. Quindi è bene coinvolgerlo nell’igiene personale iniziando con il lavarsi le mani da solo, la bocca, i denti, logicamente poi noi completiamo il tutto soprattutto se si tratta di bambini più piccoli. Una volta che il bambino ha appreso l’uso del vasino, per abituarlo a tirarsi su i pantaloni e le mutandine, possiamo inizialmente farlo noi, poi con il tempo lasciarlo fare dandogli solo un minimo di aiuto e poi quando è abbastanza pratico lasciarlo andare anche da solo al bagno senza alcun controllo da parte nostra. Così facendo il bambino diventerà sempre più autonomo e indipendente. Con mia figlia Marta mi sono accorta che in fondo, pur essendo molto autonoma, quando andava al bagno c’ero sempre io che l’aiutavo a tirarsi su la mutandina non lasciandola sperimentare. Ho notato ciò con l’ingresso a scuola, poichè spesso in classe aveva qualche difficoltà, così per evitare che si sentisse impacciata sotto questo aspetto a casa ho ripreso ad utilizzare il vasino (poichè sul water non arriva) in modo che possa fare tutto in autonomia. A casa la lasciamo andare da sola, senza supervisione e lei fa tutto come le abbiamo insegnato. Così facendo è più sicura anche a scuola.
E’ fondamentale trasformare, soprattutto le prime volte, il momento dedicato all’igiene in un momento di gioco e divertimento per coinvolgere il bambino e fargli vivere quest’esperienza in maniera serena e tranquilla.
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