Il gioco del memory è uno dei primi giochi di società che il bambino intorno ai 3 anni inizia ad utilizzare.
Il memory è un gioco tranquillo e semplice che può essere svolto in casa in qualsiasi momento della giornata, e con i bambini piccoli, si conclude nel giro di poco tempo in quanto vengono utilizzate poche carte poichè a quell’età (3 anni) i tempi attentivi e di concentrazione del bambino sono piuttosto brevi.
Il gioco del memory è caratterizzato da una serie di tessere doppie (di solito coppie uguali) raffiguranti vari argomenti e/o soggetti che vengono presentate al bambino capovolte e quest’ultimo deve ricercare le coppie uguali. Anche se apparentemente tale gioco può sembrare molto elementare, è uno strumento prezioso per intervenire nelle aree di sviluppo del bambino. Giocare al memory aiuta innanzitutto il bambino ad imparare a condividere le regole necessarie per giocare insieme agli altri, infatti possono giocare contemporaneamente anche più bambini così da accrescere in loro il rispetto del proprio turno e l’acquisizione delle regole di cooperazione. Inoltre attraverso la ricerca di coppie uguali si potenziano i processi cognitivi del bambino, quali memoria, attenzione e classificazione. Il bambino sviluppa la memoria, i tempi attentivi, la concentrazione e il pensiero progettuale.
Pertanto è un gioco molto utilizzato anche in terapia (psicomotoria, logopedica) come strumento di facilitazione per il bambino che presenta carenze o difficoltà nei vari ambiti di sviluppo sopra citati.
Ne esistono vari tipi in commercio e oggigiorno è possibile trovarli anche in formato digitale. Ma io preferisco sempre le tessere che il bambino può toccare, osservare da vicino, nominare e che può utilizzare anche solo per appaiare le coppie uguali.
Le tessere del memory possono infatti, o suggerire associazioni di figure uguali oppure possono suggerire associazioni basate su accostamenti logico diversi. Tra i memory di associazioni di figure uguali ritroviamo ad esempio il memory dei colori, degli animali, dei personaggi di un cartone etc; tra i memory di associazioni logica ci sono ad esempio quello dei “numeri”, dove il simbolo numerico si associa alla quantità corrispondente, o quello delle “ombre”, dove all’immagine si associa la sua ombra, e tanti altri tipi. Esistono inoltre quelli più facili e semplificati per i bambini piccoli ed altri per bambini più grandi. Di solito il bambino comincia a mostrare interesse al gioco con le carte intorno ai tre anni (ma ne esistono anche per bimbi più piccoli), quando ormai riesce a stare seduto per un pò di tempo. Logicamente con i bimbi piccoli si parte con poche coppie da trovare, e si danno regole minime di gioco, man mano che il bambino aumenta l’attenzione al compito e si fa più grande allora le carte possono essere di numero maggiore e anche il gioco può divenire più difficile. Con Marta stiamo giocando da poco tempo utilizzando poche tessere, appena proposto le è subito piaciuto e il pomeriggio mi chiede spesso di giocare.
Sono del parere che i giochi di società, e quindi il memory, i bambini li devono imparare dapprima insieme agli adulti e poi, una volta interiorizzate, da parte del bambino, le regole, compresa l’alternanza del turno, accettare la sconfitta e la vittoria dell’altro, allora si può proporre il gioco con un coetaneo.
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