Il gioco del cucù tete, noto anche come gioco del cucù settete oppure bubu settete, è un gioco semplice e super famoso! Infatti non credo esista qualcuno al mondo che non abbia mai giocato con un bambino piccolo e non gli ha proposto questo gioco. Il gioco del cucù tete è molto noto difatti sia ai bambini che ai genitori in varie parti del mondo e si tramanda di generazione in generazione, il suo nome è molto comune ed indica stupore, divertimento, sorpresa…; in inglese è noto con il termine Pekaboo. E’ un gioco semplice ma allo stesso tempo molto, ma molto importante per lo sviluppo del bambino soprattutto nei primi mesi di vita, diciamo che il gioco del cucù tete è il primo nascondino dei neonati!!! Ma perchè è così importante?
Il neonato nei primi mesi di vita non comprende ancora se un oggetto, ma soprattutto una persona (come la mamma, il papà, la sorellina/fratellino) se sparisce, esiste ancora, proprio per questo i neonati piangono se lasciati soli. Quando appunto il neonato inizia a rendersi conto che la mamma non è parte di sè, ma può separarsi e sparire alla sua vista, nasce in lui l’angoscia e l’ansia di separazione che lo porta a disperarsi e a piangere. Il gioco del cucù tete non è altro che un allenamento per affrontare tale angoscia!
Tale gioco è stato oggetto di studio in passato da vari psicologi dello sviluppo proprio per far apprendere al bambino la permanenza di un oggetto, che è un aspetto importante dello sviluppo cognitivo del bambino. Nelle fasi iniziali il bambino è incapace di comprendere la permanenza di un oggetto ( o comunque come ho detto prima, di una persona); questa consapevolezza verrà acquisita di solito intorno agli 8-9 mesi di vita, ma è importante comunque allenarli a questo gioco così da superare con più tranquillità la separazione dalla mamma.
Quando il bambino è ancora neonato si può giocare a questo gioco utilizzando il volto della mamma che compare e scompare dietro le mani. E’ un momento di interazione tra madre e bambino, di stupore e spavento nel momento in cui il bambino non vede più il volto della mamma (cucù) ma anche di gioia improvvisa e di sorpresa alla vista della mamma (tete). E quindi pensate un pò, in un gesto così semplice e banale quanta carica emotiva, coinvolgimento ma anche interazione sociale, sguardo condiviso, sorriso, gioia, si crea tra adulto e bambino! Non per questo noi terapiste della neuropsicomotricità lo utilizziamo molto in terapia.
Con il passare del tempo, man mano che il bambino cresce è possibile arricchire il gioco passando dal volto umano all’utilizzo di oggetti da nascondere sotto ad un telo, per esempio, e poi far apparire, fino poi ad arrivare al classico gioco del nascondino che tutti i bambini amano e che una volta diventati più grandi condividono con i propri coetanei!
Il gioco del cucù tete, inoltre aiuta il bambino ad acquisire la consapevolezza di se stessi e della realtà che li circonda, li aiuta a superare l’ansia e la paura di abbandono da parte dei propri genitori. Per questo è utilizzato in terapia anche come tecnica per allontanare dal bambino la paura di abbandono, perchè consente al bambino di rivivere in un contesto sicuro, la situazione di scomparsa/ ricomparsa delle persone esercitando su di sè il controllo della propria ansia; cosa che non succede quando vengono lasciati al nido, quando i genitori si allontanano da loro etc.
E allora considerato che questo gioco semplicissimo è così importante per lo sviluppo del bambino e considerato che giocare con i propri figli è ancora più importante…vi lascio, sicura che adesso correte tutti a giocare al cucù tete con i vostri cuccioli!!! Io e il mio piccolino ci divertiamo così…
bello che attraverso il gioco si educhi a superare emozioni come quella
della paura
Si attraverso il gioco in generale si affrontano e si possono vivere tante situazioni…per questo è usato molto nella pratica psicomotoria!
A mio figlio piace un sacco fare questo gioco 🙂
Un abbraccio,
mamma Angi
http://www.mammatoday.com
Un abbraccio a te!!!