televisioneQuest’anno le vacanze estive, oltre a portare relax, svago, divertimento, etc, sono servite anche per disintossicare la mia bambina dalla televisione. Due settimane sono state d’ aiuto per modificare la sua routine quotidiana caratterizzata anche dalla presenza della televisione.

Come genitori non lasciamo Marta guardare la tv da sola, ma spesso capita che si approfitta, ad esempio di stare al computer quando in tv c’è il suo cartone preferito. Nonostante Marta sia una bimba che organizza i giochi in autonomia, ed è abituata a pranzare e cenare senza la tv, nell’ultimo mese era diventata un pò dipendente dallo schermo e preferiva tenere la tv accesa anche mentre giocava! Al contrario dopo due settimane fuori casa (ed ora ha iniziato anche la scuola) senza di essa, e soprattutto senza cartoni animati, la televisione è passata in secondo piano rispetto ad altre cose, ed ora la guarda per poco tempo.

Oggigiorno sappiamo quanto la televisione occupa la maggior parte delle giornata di un bambino, e da strumento di informazione e di  intrattenimento nel tempo libero che era, si è trasformata, attualmente, in una vera e propria compagnia virtuale. Un uso eccessivo di essa porta ad una  dipendenza, e i  bambini sono quelli più a rischio.

Gli esperti e i pediatri raccomandano un uso limitato a poche ore al giorno, max 1-2 ore per un bambino al di sopra dei due anni di età, mentre i bambini al di sotto dei due anni non dovrebbero proprio guardarla poichè, nei primi anni di vita del bambino il cervello si sviluppa rapidamente e il bambino apprende meglio attraverso l’interazione con le persone, e non attraverso gli schermi. Infatti molti studi hanno dimostrato che un bambino che guarda la televisione più di quattro ore al giorno, trascura le attività di gioco importanti per favorire un adeguato sviluppo psicomotorio, presentando scarsa curiosità e voglia di esplorare, poichè guardare la televisione richiede una partecipazione passiva, e più di tutto, il bambino tende all’obesità.

E’ vero che la televisione svolge un ruolo importante per i genitori, non a caso viene chiamata la “baby-sitter del terzo millennio”, poichè è molto d’aiuto alle mamme intrattenendo i bambini mentre loro sono occupate a svolgere le faccende domestiche, ma un uso intelligente può essere fatto dai genitori. I pediatri infatti  raccomandano ai genitori di consentire la visione dei programmi televisivi per un massimo di due ore al giorno; di non far guardare la televisione subito prima di andare a letto e la mattina prima di andare a scuola; di non guardare la televisione durante i pasti; scegliere i programmi televisivi insieme a loro, cercando anche di guardarli  insieme, magari così possono essere spronati ad esprimere pareri, commentare le cose che a loro piacciono o che provocano in loro dubbi, timori, etc; prestare attenzione alla postura che i bambini/ragazzi assumono davanti allo schermo e valutare la distanza dal televisore (di almeno 2 metri); fornire quanto più possibile alternative diverse dalla televisione soprattutto ai ragazzi, che a volte per noia utilizzano la tv come passatempo, e intrattenere i bambini con un gioco o attività piacevole.

Come ogni cosa, tutto sta nella misura di come si utilizza la televisione, l’eccesso infatti è negato, ma se si utilizza a nostro vantaggio può comunque avere effetti positivi. Anche per mezz’ora, quindi il bambino può essere lasciato anche da solo a guardare la televisione se, logicamente, conosciamo il cartone o il programma televisivo che sta guardando. La televisione è uno strumento utile o dannoso a seconda di come si usa difatti può avere anche i suoi lati positivi: oltre ai programmi educativi che trasmette, può essere utilizzata per un momento piacevole quando la si guarda insieme ai figli e discutere con loro su ciò che si sta guardando. Importante  non sostituire la televisione ad attività indispensabili per lo sviluppo del bambino.

 

Info sull'autore

Teresa
Teresa
Sono mamma, blogger per passione, laureata in terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, da sempre nel settore della prevenzione e riabilitazione, svolgo il mio lavoro presso studi privati e centri di riabilitazione; collaboro con ludoteche per la presentazione di progetti educativi e ludici in età evolutiva

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