I genitori, nella vita del proprio figlio hanno un ruolo fondamentale, dalla nascita e durante tutte le fasi di sviluppo e crescita del bambino. Il loro compito è quello di “accompagnare” il bambino nel proprio percorso di vita, facendo sì che quest’ultimo possa divenire in futuro un adulto educato, responsabile ed utile per la società. I genitori insegnano ed aiutano il piccolo individuo a camminare, a parlare, a relazionarsi, a diventare autonomo e a scoprire sempre più cose nuove ed il mondo che li circonda. Ma soprattutto il ruolo dei genitori è quello di essere “educatori”. I genitori in primis hanno il compito di insegnare l’educazione e soprattutto le ” buone maniere” ai bambini fin da quando sono piccoli.
Purtroppo nella società attuale l’educazione manca quasi in tutti i contesti sociali, i bambini non conoscono le buone maniere, non hanno rispetto per l’adulto; nessuna figura adulta, per bambini, adolescenti, ragazzi… oggigiorno risulta autoritaria né tantomeno può permettersi di imporsi a loro. Basta pensare che già all’asilo di mia figlia, ad esempio, le maestre notano questa difficoltà da un punto di vista educativo, e confermano l’emergenza educativa in cui viviamo. Comunicano a noi genitori, infatti, quanto sia difficile “educare” i bambini, e che quest’ultimi non sono abituati affatto alla buona educazione. Se un insegnante prova ad essere più severo, ad imporre la disciplina, rischia di essere giudicato e mal visto addirittura dal genitore. I genitori infatti non danno regole ai propri figli. I bambini di oggi non sono abituati a salutare, non utilizzano le parole grazie, per favore, scusa, pretendono tutto perché gli è permesso tutto. Ed invece ai bambini fin da quando sono piccoli vanno date regole, limiti, vanno istruiti ed abituati alla buone maniere e a sane abitudini di vita sociale.
Ma perché i genitori di oggi non si riconoscono in questo ruolo di educatori? Penso che attualmente noi genitori siamo presi da tante cose: mandare avanti la casa, impegni lavorativi, vita sui social network, che preferiamo delegare “il crescere i nostri figli”, anche perché “educare” comporta pazienza, tempo, attenzione… E noi (genitori) non siamo una generazione attenta, abbiamo tutto e diamo e concediamo tutto senza accorgerci che più avanti si va e più il tutto diviene un problema, ed una difficoltà per i nostri figli che si troveranno a vivere e ad affrontare una società senza divieti. Quella piccola regola, quel piccolo divieto nella vita di un bambino è importante per il consolidamento del suo comportamento, anche per il futuro.
Come insegnare quindi la buona educazione, le buone maniere ai nostri figli? Beh, non è difficile basta l’esempio: i bambini hanno bisogno di esempi. Se prima noi, siamo attenti all’educazione, non siamo “maleducati” e viviamo nella società con dei valori, allora tutto è più facile. Quando Marta era più piccola spesso, se sbagliava qualcosa e se ne rendeva conto, mi chiedeva “scusa” oppure utilizzava (e ancora adesso lo fa), la parola “per favore” se voleva qualcosa… Una persona estranea mi fece notare questa cosa… in effetti Marta utilizzava queste paroline perché in famiglia anche io e mio marito tra noi le utilizzavamo molto e così lei è cresciuta imparando semplicemente dal nostro esempio!
Concludo ricordando le parole di Papa Francesco riguardo la famiglia: “permesso”, “grazie”, “scusa”. Le basi della “buona educazione”. Partiamo da questo per essere genitori e bravi educatori!
Parole sante!
Lavorando in un nido vedo come i genitori facciano sempre più fatica a dare regole e limiti, ignorando che, in realtà, aiutano a crescere…