inserimento alla scuola maternaL’inserimento alla scuola materna per mia figlia Marta continua ancora oggi, ormai sono due settimane che ha iniziato. I primi giorni per lei sono stati gioiosi e con tanta voglia di giocare e di partecipare, infatti si è separata da me subito senza alcun problema. Dopo una settimana però, come mi aspettavo,  ha manifestato pianto nel momento in cui la lascio a scuola.

Alcuni bambini manifestano il pianto dal primo giorno ed altri, tipo Marta,  cominciano a piangere anche dopo molti giorni dall’inizio della scuola. Ma il pianto è  una cosa del tutto fisiologica, soprattutto al momento del distacco. Serve a scaricare la tensioneè liberatorio per il bambino, e di solito finisce in fretta. Devo dirvi che la prima settimana al rientro a casa Marta era capricciosa e nervosa, quando invece ha pianto a scuola è come se avesse scaricato la tensione e a casa torna tranquilla.

Ci sono altri bambini che invece non riescono a calmarsi durante tutto il tempo a scuola, in questo caso  vanno molto rassicurati dai genitori.Creare una ruotine per loro o scegliere unoggetto di “transizione” da portare con sè può essere di aiuto per superare meglio la fase del distacco e l’inserimento a scuola.

L’inizio della scuola materna è il  primo vero distacco dalla figura genitoriale e da tutto ciò che è familiare (ambiente, persone, oggetti). Il bambino si trova in un ambiente nuovo dove deve imparare a  muoversi in autonomia, c’è la maestra, nuova figura di riferimento per il bambino, che presta le sue attenzioni a più bambini e non solo a lui, e poi ci sono loro, i coetanei. Fino a questo momento i coetanei sono sempre stati i cuginetti, almeno per Marta, e nonostante i litigi con loro c’è sempre stata, comunque la mamma ad intervenire in aiuto . All’asilo il nostro bambino deve imparare innanzitutto a relazionarsi con loro e questo è difficile ed avviene con il tempo, per questo i bambini  accumulano tensioni, dispiaceri che sfogano, poi attraverso il pianto.

Il pianto è un modo per dire alla mamma: voglio stare con te, resta qui, mi piace stare qui ma voglio che tu rimani con me. E’ sbagliato arrabbiarsi. L’emotività del bambino va compresa, condivisa. Il nostro piccolo va rassicurato e calmato anche con un abbraccio, va spiegato che presto noi ritorniamo a prenderlo. Se poi continua a piangere, possiamo restare un pò in classe con lui (con il permesso della maestra), o magari stare un pò fuori la classe e aspettare per vedere se si è calmato. Di solito appena andiamo via il bambino si calma.

E’ importante prima per noi  genitori essere sicuri e convinti che l’asilo sia necessario per la crescita del nostro bambino. Questo è quello che dobbiamo trasmettere a nostro figlio altrimenti se cominciamo  a dirgli, quando lo dobbiamo lasciare a scuola,  non piangere, mamma non ti lascia, non preoccuparti, non facciamo che  trasmettergli  la nostra paura e insicurezza per quel luogo. Se anche noi viviamo questo momento con ansia, non aiutiamo certo il bambino a superare la fase del distacco. Ho visto mamme a scuola, ma anche in terapia (quando si lavora sulla separazione dalla figura materna e adattamento al setting), andare via alla prima distrazione del bambino. E’ una cosa sbagliatissima per me, il bambino può davvero sentirsi abbandonato e comprendere che la mamma non torna più.

Marta continua ad andare volentieri a scuola, scende di casa serena ed entra senza problemi in classe, nel momento che deve salutarmi piange, ma appena esco si calma. La rassicuro dolcemente e dopo un forte abbraccio vado via nonostante lei pianga. Da scuola esce felice e a modo suo mi racconta cosa ha fatto. Questo mi fa stare tranquilla perchè vuol dire che sta serena e le piace la scuola, nonostante sia dura per lei la fase del distacco.

L’inserimento a scuola deve avvenire gradualmente ed ogni bambino lo vive in modo diverso e con i suoi tempi. L’importante è non avere fretta  ed accompagnare il bambino in questo graduale adattamento. Ci sono comunque le maestre che facilitano  la  fase di inserimento a scuola. E’ giusto, come mamme, accogliere i loro consigli e collaborare affinchè il bambino si adatti a questa nuova esperienza.

 

Info sull'autore

Teresa
Teresa
Sono mamma, blogger per passione, laureata in terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, da sempre nel settore della prevenzione e riabilitazione, svolgo il mio lavoro presso studi privati e centri di riabilitazione; collaboro con ludoteche per la presentazione di progetti educativi e ludici in età evolutiva

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