La prima fase delle tappe evolutive è quella che va da 0 a 3 mesi. E’ una fase importantissima poichè è caratterizzata da un processo di maturazione dove il neonato impara ad adattarsi all’ambiente extrauterino. Durante tale processo, il neonato si affida agli istinti primordiali, ovvero ai riflessi “arcaici” che hanno un ruolo limitato nel tempo e sono destinati a scomparire nei primi mesi di vita. Nel corso dei primi mesi, man mano che il bambino perde alcuni dei riflessi, inizia a mettere in atto i primi movimenti volontari. Anche per i genitori questa è una fase importante poichè si ritrovano per la prima volta il bambino tra le braccia. Non è semplice capire inizialmente i suoi bisogni, ma con il tempo ogni genitore impara a comprendere ciò che il piccolo richiede. Bisogna sapere che il contatto con il bambino è fondamentale per una crescita armoniosa e non va lasciato solo ed isolato dall’ambiente familiare. Ogni momento è buono per interagire con lui: quando lo si tiene tra le braccia, quando piange, durante l’allattamento (si stabilisce il contatto visivo), quando si fanno le coccole al cambio del pannolino oppure durante il massaggio dopo il bagnetto. Ogni istante con lui è un modo per aiutare il neonato ad interagire con l’ambiente esterno.
Nel primo mese di vita vediamo che il piccolo, messo in posizione prona, tenta di sollevare la testa; segue con lo sguardo una fonte luminosa; percepisce il volto umano ad una breve distanza; riconosce l’odore della mamma e se piange si calma al suono della voce o se viene preso in braccio. Verso i 3 mesi mantiene sollevata la testa (allineando il capo con il tronco), gioca tenendo in mano gli oggetti, si porta le manine alla bocca succhiandole, per esplorare.
A quest’età possiamo mettere il piccolo a terra su di un tappetino. Anche Marta all’età di 3 mesi è stata messa a terra, in posizione supina, con la palestrina (quella della chicco), oppure in posizione prona, con dei giochini posti davanti. Mi ricordo che era molto attratta dai sonaglini che pendevano sopra di lei ed alzava i piedini per toccarli e muoverli, o li afferrava con le manine. Carissime mamme, da terapista che sono, vi consiglio di evitare di tenere il bambino sul divano o sul letto per farlo rotolare o giocare, meglio una superficie dura, come il pavimento, che aiuta a rafforzare la muscolatura del corpo per prepararsi poi alle tappe successive.
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- Franco: Carissima "bravamamma", sono un pluri-nonno, con sette nipoti, che ha un piccolo sito fatto da me in epoca lo...
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Complimenti per l’articolo. Molto interessante. Continuate così, io sono un assiduo lettore!
Grazie Daniele, fa sempre piacere ricevere commenti di apprezzamento! Se hai qualche suggerimento siamo pronti ad accoglierlo, presto ci saranno nuovi articoli, speriamo siano altrettanto interessanti.